Non è andato tutto bene
Nel mese funesto di marzo 2020 ho fatto 14 disegni in bianco e nero, perché avevo solo un pennarello nero. In quel periodo ero domiciliato a Castelnovo ne’ Monti e non potevo raggiungere il mio studio di Pianezzo, comune di Carpineti.
Sono 14 disegni simbolo della quarantena. In seguito ne ho aggiunti alcuni a colori. Il mio intento era di creare visivamente i dettati del lockdown.
Pinocchio, con il suo naso lungo per una lunga bugia, dava indicazioni per il distanziamento (1 metro). Restare a casa sdraiati sul divano a sognare e contare le pecore. “Belle le divanerie”, pillole di vita quotidiana. La metafisica del quotidiano: piazze vuote (care a Giorgio de Chrico), silenti per il confinamento. La nostra amata Pietra di Bismantova diventa il Monte Sinai con i Comandamenti/Decalogo dei comportamenti per combattere il Coronavirus. Aerei gettano volantini “Restiamo a casa”. Infine, ognuno di noi si sente come Ulisse: restiamo a casa nella nostra Itaca.
Sono stato momenti difficili. Poi vi è stato un allentamento in estate, dove sembrava tutto finìto, ma poi è arrivato l’autunno è la situazione è peggiorata con le varianti. La soluzione sarà il piano di vaccinazione da fare velocemente. Il decalogo del confinamento del marzo dello scorso anno vale ancora oggi. Quest’anno festeggeremo il Primo Maggio con questi disegni, all’aperto, per rielaborare collettivamente questo tragico periodo che ha segnato profondamente la nostra vita.
Disegni nati in tempi difficili, ma come diceva Mahatma Gandhi: “Quando si deve ballare, si balla sotto la pioggia, non si aspetta il sole.”
Ermanio Beretti, 2021
I disegni sono stati esposti in una mostra all’aperto presso i giardini della COOP di Castelnovo ne’ Monti